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BUONI PROPOSITI,NONOSTANTE TUTTO

Caro Gesù,

ti scrivo questa lettera perché un nuovo anno è cominciato. Vorrei elencarti tutto i miei buoni propositi per questo anno che viene ma mi risulta molto difficile. Puoi darmi una mano?

Con affetto,

Un giovane alla ricerca di certezze.


È iniziato un nuovo anno ed ognuno di noi sta cercando di tirare le somme dell’anno che si è concluso. Probabilmente però quella famosa lettera che ogni anno indirizziamo all’universo con riportati i nostri nuovi propositi, quest’anno la ritroviamo vuota o priva di senso. Non è mai facile scriverne una soprattutto se non si ha neanche in mente con certezza quello che dovrebbe essere il destinatario. Oggi scopriremo come Dio sia sempre e comunque il destinatario perfetto per i nostri propositi.


Oggi più che mai ci ritroviamo a ricercare speranza in quello che è davvero un capitolo nuovo, non solo per noi stessi ma in generale per la storia dell’umanità. Il 2020 è stato un anno problematico per tutti, in un maniera o in un’altra e quasi tutti, stiamo cercando di ricomporci per poter provare di nuovo quel brivido che ognuno di noi percepisce quando scatta il conto alla rovescia per la mezzanotte del nuovo anno. Manca il poter programmare, organizzare, porsi degli obiettivi senza avere la sensazione che un qualcosa di negativo possa incombere e bloccare tutto. Questa infinita pandemia ha messo un taglio a tutti quelli che erano i nostri progetti, dal più piccolo al più grande. Un weekend fuori porta o una semplice uscita tra amici appaiono ormai utopia.

Non c’è più spazio per l’ottimismo: ogni cosa viene rappresentata seguendo la realtà dei fatti, mutilando così la possibilità di sviluppare anche un solo rivolo di immaginazione. Sono state tarpate le ali alla creatività e all’intraprendenza. Chi mai darebbe il via ad un progetto, nel bel mezzo di una pandemia globale?

La risposta a questo quesito in realtà è più semplice di quanto si possa pensare. Questo nuovo anno rappresenta un libro bianco.

Spetta alla persona presa in esame decidere se scrivere la prima pagina o lasciare che queste si ingialliscano. Alla base di tutto sta la volontà di sapere guardare oltre quello che si presenta davanti gli occhi. Basti pensare che Giacomo Leopardi non sarebbe stato lo stesso se non avesse incontrato una siepe ad ostacolare il suo progetto di vita.

È importante quindi che si impari a dare rilevanza a quelli che sono i buoni propositi per l’anno nuovo. Con “buoni propositi” infatti non si intende solo le promesse fatte il primo gennaio, ricolmi in maniera più o meno abbondante di entusiasmo per l’inizio di un nuovo anno. Un proposito, un buon proposito, non è un qualcosa che si lascia marcire nel cassetto insieme ai sogni. Stabilire dei buoni propositi significa sfidare sé stessi e le proprie capacità per constatare il proprio limite. Anche se le circostanze non lo permettono, la speranza di poter portare avanti un nuovo progetto non deve mai morire e così come la volontà di stravolgere la propria vita, superando quel confine che per troppo tempo è rimasto definito. I grandi progetti non iniziano con grandi espedienti: ciò che dà il via è la decisione, la sicurezza.

La società sembra non voler regalare certezze per la fondazione di nuovi progetti. Non resta però che sfidare ancora una volta sé stessi e le proprie capacità di guardare oltre: riporre la fiducia per un futuro più glorioso in qualcuno non è mai facile. Lo diventa nel momento in cui lasciamo da parte i pregiudizi e ci fidiamo anche di quello che da tempo ci è stato presentato come un’entità divina, senza interesse nei nostri confronti. Dio è sempre stato interessato ai nostri buoni propositi proprio perché Lui stesso, ogni anno, ne prepara alcuni appositamente per noi.


Anche Lui possiede un’agenda, nel quale si appunta tutti i nostri progetti ed i nostri desideri. Non dobbiamo pensare però che lo faccia per comandarci. Il suo obiettivo è sempre esclusivamente il nostro bene e progetta il tutto per far si che i Suoi ed i nostri desideri possano coincidere. Questa collaborazione è altamente benefica poiché la nostra sicurezza viene accresciuta dal fatto che siamo consapevoli che vi è un Dio, un PADRE che ci aiuta a portare a compimento i nostri buoni propositi.

Quello che rimane da fare è abbandonare la paura del futuro. L’ignoto è sempre qualcosa che fa tremare ma è certamente più potente il credere che i nostri buoni propositi non siano promesse vuote ma certezze che Dio vuole portare a compimento.


Autore: Roberta Lupo

Immagine e grafica di: Luca Siino

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